Dal punto di vista morfologico la regione è particolare; pur se praticamente priva di rilievi significativi (con la sola eccezione della punta La Marmora nel massiccio del Gennargentu di 1834 mt. e più a nord il monte Limbara di 1362 mt.), più dell'80% della sua superficie è di natura collinare o montuosa.
Anche dal punto di vista idrografico è abbastanza particolare; l'assenza di ghiacciai, la natura del terreno in molti tratti formato da rocce impermeabili e la concentrazione delle piogge in soli due mesi all'anno fanno si che la natura dei corsi d'acqua sia preminentemente a carattere torrentizio.
Queste caratteristiche del territorio e la scarsa densità abitativa hanno determinato il formarsi di una ricca vegetazione, in gran parte a macchia che è purtroppo messa a dura prova (e con la vegetazione anche gli animali che vi trovano rifugio), dalla piaga degli incendi dolosi; si trova infatti in Sardegna oltre il 50% del patrimonio boschivo che va in fumo ogni anno per incendi dolosi.
La flora tipica della Sardegna è costituita da piante, in gran parte sempreverdi con la caratteristica di essere particolarmente resistenti alla siccità.
Tra le piante che possono crescere ad albero o a cespuglio a seconda del tipo di taglio a cui sono sottoposte, molto comuni sull'isola, ricordiamo l'oleandro, che orna giardini e viali di molte località turistiche ed il pitosforo; nella zona di Stintino tutto il lungomare cha va da Stintino paese alla Pelosa è stato piantumato con oleandri.
La vegetazione che compone la caratteristica macchia mediterranea che ricopre vaste aree in particolare a Capo Falcone e sull'Asinara, è composta da un numero molto elevato di piante tra cui il tamericio, il mirto, usato in cicina e da cui si ottiene un liquore tipico della Sardegna, il lentisco, il ginepro, il rosmarino, la salvia e la ginestra, ecc.
Come nelle altre zone calde e secche del Mediterraneo, anche in Sardegna troviamo ovunque piante di fico d'india.
Vediamo separatamente alcune piante che assumono una particolare rilevanza trattandosi di specie endemiche. In particolare 3 sono specie esclusive della Sardegna, 13 sono in comune con la Corsica e 14 sono esclusive delle isole del Mediterraneo occidentale. Le 3 specie esclusive della Sardegna, presenti in questa zona sono il Fiordaliso spinoso (Centaurea horrida), il Limonio a foglie acute (Limonium acutifolium) ed il Limonio dell'Asinara (Limonium laetum).
La Centaurea horrida, comunemente conosciuta come 'Fiordaliso spinoso' è una specie endemica della Sardegna diffusa in modo particolare nella zona di nord-ovest. Sul promontorio di Capo Falcone così come sull'Asinara sono particolarmente diffuse queste formazioni che crescono sulle rocce granitiche e calcaree.
La Centaurea horrida è protetta dalla Convenzione di Berna, relativa alla Conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa.
Il Limonium acutifolium, conosciuto come 'Limonio a foglie acute', è una pianta della famiglia delle Plumbaginaceae, che cresce naturalmente lungo tutta l'area costiera dell'isola. E' una pianta che ha un fusto legnoso solamente alla base con fogliame folto e foglie a tipica forma aguzza che da il nome alla pianta.
Il Limonium laetum, conosciuto come 'Limonio dell'Asinara', è anch'essa una pianta della famiglia delle Plumbaginaceae.
E' una pianta ormai rara e che tende a diminuire nel tempo. Trova il proprio habitat naturale vicino agli stagni costieri. Nell'area nord-ovest della Sardegna è presente oltre che a Capo Falcone anche sull'Asinara nelle zone di Fornelli, Cala Reale e Campu Perdu ed anche in prossimità della spiaggia di Cala d’Oliva.
L'Euforbia è un endemita del bacino mediterraneo, tipico della vegetazione a macchia mediterranea. E' particolarmente diffuso nel promontorio di Capo Falcone e sull'isola dell'Asinara.
Ha la particolarità di fiorire d'inverno formando un cespuglio fittissimo a palla per poi spogliarsi completamente d'estate ed assumere la forma simile a rami di corallo.
Se si spezza un ramo secerne un liquido fortemente tossico.
Una vegetazione caratteristica di Stintino ed in particolare della spiaggia della Pelosa è anche il Pancrazio marittimo, noto anche come giglio di mare, che cresce sulla sabbia della spiaggia. E' protetto e quindi non può essere colto.
Diffuse sulle coste salmastre degli stagni sono poi le tipiche formazioni a giunchi e anche canne; giunchi e canne sono materia prima per molti dei cesti artigianali intrecciati tipici della Sardegna.
Ma vi sono per contro diverse specie di vegetazione non presenti sull'isola o presenti solo ove importate, come faggi e conifere.
Vale poi la pena di menzionare due olivastri che si trovano nella zona di Luras, vicino a Tempio Pausania, che vantano rispettivamente un'età di circa 4000 anni e 2000 anni.