Festha Manna a Sassari: I Candelieri

Le fasi della celebrazione


La Discesa dei Candelieri (in dialetto sassarese Faradda di li candareri) è la Festha Manna (la grande festa) di Sassari. Si tiene nella città di Sassari il 14 di Agosto, la sera che precede la festa dell'Assunta.
La cerimonia prevede una processione dove vengono portate alcune grosse colonne di legno che simboleggiano dei grossi ceri, detti appunto "candelieri". Questi candelieri vengono portati a spalla dai rappresentanti dei gremi ovverossia delle associazioni di arti e mestieri:
La festa ha origini antiche. Si fa risalire al 1200 e sarebbe stata mutuata dalla festa in onore della Vergine Maria che si teneva a Pisa la vigilia dell'Assunta. A Pisa venivano portate in processione delle impalcature di legno a forma di tabernacolo ricoperte di cera, portate in spalla da alcuni portatori. Lo scopo era quello di portare in offerta la cera necessaria alle funzioni religiose alla chiesa madre di Santa Maria di Pisa. Questa usanza pisana era estesa, non si sa se per obbligo, anche alle colonie pisane tra cui appunto Sassari.
A Sassari questa usanza fu mantenuta attraverso i secoli pur se con interruzioni e modifiche al rituale.
Secondo gli studi dello storico sassarese Enrico Costa l'istituzionalizzazione della festa come voto alla Madonna si ebbe nel 1528 come ringraziamento e per favorire la cessazione dell'epidemia di peste. Gli otto maggiori gremi del tempo (Mercanti, Massai (Agricoltori), Sarti, Muratori (insieme ai falegnami), Calzolai, Ortolani, Pastori e Carrettieri) in accordo con le autorità comunali e religiose, formularono il voto solenne di portare in processione, ogni 14 agosto, otto candelieri dalla "piana di Castello", l'attuale piazza Castello, sino alla chiesa di Santa Maria di Betlem.
Diversi furono i tentativi di abolire la manifestazione sia per l'onerosità, sia perché veniva vista come festa pagana più che religiosa. Fu proprio a causa delle forti spese per approvvigionarsi della cera, che fu deciso di sostituire i grossi ceri con candelieri di legno che avevano evidentemente un significato simbolico.
Anche la composizione dei Gremi subì diverse modifiche nel tempo; così nel 1800 scomparvero per motivi differenti i gremi dei pastori e dei mercanti e successivamente si ritirò il gremio dei carrettieri. In epoche successive a partire dal 1921 si aggiunsero progressivamente i gremi dei falegnami separatosi dai muratori, contadini separatosi dai massai, viandanti separatosi dai carrettieri, o piccapietre anch'esso staccatosi dai muratori e il gremio dei fabbri nel 2007, non senza polemiche. Il numero salì così a 10. Attualmente i gremi ammessi alla 'Faradda' sono appunto dieci:

  • Gremio dei fabbri (frairaggi, con sede nella cappella di Sant'Eligio del duomo di San Nicola);
  • Gremio dei piccapietre (piccapiddreri, con sede nella cappella della Madonna della Salute della chiesa di Santa Maria in Betlem)
  • Gremio dei viandanti (viaggianti, con sede nella cappella della Beata Vergine del Buoncammino della chiesa di Sant'Agostino)
  • Gremio dei contadini (zappadori, con sede nella cappella di San Giovanni Battista della chiesa di Santa Maria in Betlem)
  • Gremio dei falegnami (masthri d'ascia, con sede nella cappella di San Giuseppe da Copertino della chiesa di Santa Maria in Betlem)
  • Gremio degli ortolani (orthurani, con sede nella cappella della Madonna di Valverde della chiesa di Santa Maria in Betlem)
  • Gremio dei calzolai (cazzuraggi, con sede nella cappella di Santa Lucia del duomo di San Nicola)
  • Gremio dei muratori (fabbriggamuri, con sede nella cappella della Madonna degli Angeli della chiesa di Santa Maria in Betlem)
  • Gremio dei sarti (trapperi, con sede nella cappella della Madonna di Monserrat della chiesa di Santa Maria in Betlem)
  • Gremio dei massai (con sede nella cappella della Madonna delle Grazie del santuario della Madonna delle Grazie all'interno di San Pietro in Silki)

La Faradda prende il via verso le 18.30 come detto da piazza Castello con un preciso ordine, che è inverso al prestigio dei Gremi. Così scendono nell'ordine: Fabbri, Piccapietre, Viandanti, Contadini, Falegnami, Ortolani, Calzolai, Muratori, Sarti e infine i Massai. I Massai erano i grossi proprietari terrieri dediti alla coltivazione dei cereali. Dal 1531 ebbero il privilegio di poter entrare per primi in Chiesa.
Durante la discesa verso la Chiesa di S.Maria in Betlem, è prevista una sosta davanti al Palazzo civico, dove vengono porti i saluti al sindaco. Durante questa sosta è prevista inoltre l’investitura del nuovo Obriere dei Massai che riceve dal Sindaco il gonfalone della città.
Il corteo dei Candelieri arriva in tarda serata alla chiesa di Santa Maria di Betlem. Gremi e Candelieri entrano in chiesa per sciogliere il voto in ordine inverso rispetto alla sfilata. Il guardiano del Convento consegna all’Obriere dei Massai un cero da donare all’Assunta. I candelieri vengono disposti a formare una corona attorno alla Vergine.
Sulla strada del ritorno il Gremio dei Massai accompagna il sindaco a Palazzo Ducale, attuale sede del Municipio dove viene riconsegnato il Gonfalone della città.

Il giorno seguente, 15 Agosto, il giorno dell'Assunta, è prevista una processione che parte dalla Cattedrale di San Nicola alle ore 19.00 con tutti i Gremi cittadini e il simulacro della Madonna dormiente conservato al Duomo.

Image Gallery


Locandina della festa dei Candelieri
Locandina della festa dei Candelieri
Alcuni Candelieri
Alcuni Candelieri
Adv
La Faradda
La Faradda
Il Candeliere dei Massai
Il Candeliere dei Massai
Il Candeliere dei Fabbri
Il Candeliere dei Fabbri
Il Candeliere dei Piccapietre
Il Candeliere dei Piccapietre