L'isola dell'Asinara è la propaggine estrema del golfo omonimo. Situata all'estremità nord-ovest della Sardegna, di fronte al promontorio dove si trova la famosa spiaggia della Pelosa a Stintino, si sviluppa con forma assai irregolare su un territorio di 51.5 Km² e 100 Km. di sviluppo costiero.
I Romani la chiamarono Insula sinuaria nome da cui probabilmente deriva l'attuale Asinara.
E' per estensione la seconda isola della Sardegna dopo S. Antioco. La superficie è alquanto collinare; la punta più alta è la Punta della Scomunica di 408 m. E' coperta da una folta vegetazione a macchia ed è invece praticamente priva di alberi, a parte un bosco di lecci sopravvissuto in località Elighe Mannu nella parte settentrionale dell'isola; altrove le uniche piante a fusto che si possono trovare sono i ginepri fenici.
Ha coste frastagliate e ricche di insenature; a punte a picco sul mare si alternano calette ancora incontaminate di impareggiabile bellezza; la zona occidentale si presenta maggiormente rocciosa ed impervia, mentre quella orientale presenta tratti maggiormente pianeggianti con fondale di massima profondità di 50 mt., ma sono solo tre in tutta l'isola le spiaggie sabbiose, tutte sulla costa orientale. Si tratta di cala d'Arena vicino alla punta nord dell'isola, Cala Sabina poco sotto dove si trova l'omonima Punta Sabina, che è anche l'unica spiaggia sabbiosa che si può visitare e dove è consentito fare il bagno ed infine Cala S.Andrea più a sud, bellissima, ma interdetta all'uomo in quanto area protetta dove nidifica il gabbiano corso (vedi Uccelli).
L'Asinara fu teatro di piratesche incursioni da parte dei saraceni prima, turchi e mori dopo e di aspre battaglie ai tempi delle repubbliche marinare.
A partire dal 1600 gli Aragonesi costruirono le torri di Cala d'Arena, di Cala d'Oliva e di Trabuccato, oggi purtroppo in non buono stato di conservazione. Nel 1720 l'Asinara passò ai Savoia. Nel 1775 divenne ducato quando Don Antonio Manca Amato la ricevette in feudo dai Savoia. Col tempo arrivarono sull'isola pastori sardi e pescatori liguri originari di Camogli, che vi abitarono sino alla fine del 1800. Ma è la sua storia più recente triste e particolare ad avere il merito di averla preservata dalla mano distruttrice dell'uomo. Nel 1861 vi venne istituita una stazione sanitaria di quarantena; nel 1885 fu trasformata in proprietà demaniale e gli agricoltori sardi e i pescatori liguri che vi abitavano furono costretti a trasferirsi sulla costa sarda dove fondarono il paese di Stintino.
Durante la prima guerra mondiale, l'isola dell'Asinara dovette poi ospitare un campo di prigionia per 24.000 soldati austro-ungarici; più di 5000 di essi trovarono qui la morte. Dopo la fine della grande guerra fu trasformata in colonia penale ed infine negli anni '70 fu adibita a carcere di massima sicurezza e destinato principalmente alla detenzione di mafiosi e terroristi; tra questi anche Totò Riina rinchiuso nel bunker della deliziosa Cala d'Oliva. Precedentemente nel periodo del terrorismo furono detenuti all'Asinara anche Renato Curcio e Alberto Franceschini. Così carcerati, guardie penitenziarie e impiegati della polizia penitenziaria sono rimasti gli unici abitanti di quest'isola per circa 110 anni, fino al Dicembre 1997, quando il carcere fu chiuso.
Dal 1999 l'isola è fruibile per i visitatori. E' stato costituito parco nazionale con la legge n. 394/91 come parte del Parco Nazionale del Golfo di Orosei, Gennargentu e Asinara. Nel 2002 poi è stato costituito il Parco Nazionale dell'Asinara e l'Ente Parco a seguito del decreto P.R. del 3 Ott. 2002. Essendo territorio protetto, vi si possono trovare molte specie di animali, tra le quali gli ultimi esemplari del molto famoso e caratteristica unica di quest'isola, l'asinello bianco, che introdotto sull'isola agli inizi del 1800 fu probabilmente abbandonato dagli abitanti dell'isola alla fine del secolo, quando furono trasferiti e quindi riprodottosi in libertà; ormai estinta invece almeno su queste coste la foca monaca, presente fino agli anni '50.
Chi pensa ad un'escursione sull'isola (una cosa da non perdere assolutamente se si è in zona) può trovare tutte le informazioni necessarie sul sito www.VisiteAsinara.com. Troverete tutto sulle possibili escursioni, sugli operatori turistici, le cose da vedere ed anche sulla storia affascinante dell'isola.
L'Asinara può essere raggiunta per mezzo di uno qualsiasi degli operatori autorizzati ad effettuare tale servizio da Stintino oppure da Porto Torres. Si può altresì raggiungere l'isola con natante proprio previo noleggio di un posto boa. Se non si desidera una visita guidata, ma semplicemente il servizio di trasporto si può usufruire di una delle motonavi che fanno tale servizio. Per tutte le possibilità rimandiamo al sito VisteAsinara.com